- 15 Maggio 2025
- Copyright
- Raffaele Bonini
Il 12 maggio 2025 l’Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale (EUIPO) ha pubblicato uno studio dal titolo “The Development of Generative Artificial Intelligence from a Copyright Perspective”. Il rapporto affronta con rigore tecnico e giuridico una delle questioni più urgenti nel panorama attuale: come proteggere il diritto d’autore nell’epoca della intelligenza artificiale generativa (GenAI).
La pubblicazione è da considerarsi un punto di riferimento per comprendere come il copyright possa evolvere di fronte a tecnologie capaci di creare testi, immagini, video e musica non più esclusivamente umani.
Cosa cambia con l’Intelligenza Artificiale Generativa: le principali questioni legali
La GenAI utilizza enormi quantità di contenuti – spesso protetti da copyright – per “allenare” i propri modelli. Questo solleva interrogativi giuridici profondi, tra cui:
- L’uso legittimo di opere protette come dati di addestramento (fase di input);
- La protezione o meno dei contenuti generati dall’intelligenza artificiale (fase di output);
- La necessità di strumenti per identificare i contenuti generati dall’intelligenza artificiale;
- L’emergere di un mercato delle licenze per i dati di addestramento.
Lo studio dell’EUIPO propone soluzioni concrete e analizza il quadro normativo europeo, tra cui la Direttiva Copyright (CDSM) e l’AI Act, offrendo una bussola per orientarsi in un contesto normativo in rapido mutamento.
I tre pilastri del report: formazione, creazione e impatto sul sistema
Il documento si articola attorno a tre aree chiave:
- Uso delle opere protette nei dataset di addestramento delle IA;
- Produzione di contenuti da parte delle IA e la loro qualificazione giuridica;
- Implicazioni economiche e sociali per creatori, sviluppatori e intermediari.
Una delle conclusioni principali è che non esiste una soluzione unica per garantire la tutela dei diritti d’autore: emergono invece diversi modelli, tra cui meccanismi di rinuncia al servizio relativa al text and data mining, accordi di licenza diretti e misure di trasparenza nei contenuti generati dall’intelligenza artificiale.
Quali opportunità per i titolari di diritti?
Il report dell’EUIPO evidenzia come si stia formando un nuovo mercato per i dati di alta qualità destinati all’addestramento delle intelligenze artificiali, aprendo nuove fonti di reddito per autori ed editori, a patto che possano:
- Rivendicare efficacemente i propri diritti;
- Gestire le licenze in modo chiaro e trasparente;
- Beneficiare del supporto tecnico e giuridico delle autorità pubbliche.
In questo contesto, il ruolo degli studi legali specializzati in proprietà intellettuale diventa essenziale, per supportare i titolari di diritti nella negoziazione, nella gestione e nella difesa delle loro opere.
Il ruolo dell’EUIPO nel futuro del copyright europeo
L’EUIPO rafforzerà il suo impegno con il lancio, previsto per novembre 2025, del Copyright Knowledge Centre, di un hub europeo per la consulenza e le buone pratiche nel campo del diritto d’autore.
Come ha affermato João Negrão, Direttore Esecutivo dell’EUIPO:
“Questo studio non è solo un’analisi, ma un invito all’azione coordinata tra legislatori, sviluppatori, titolari di diritti e autorità pubbliche. Servono maggiore certezza giuridica, soluzioni tecniche concrete e dialogo intersettoriale”.
La tutela del copyright nell’era dell’IA
La transizione digitale rappresenta una sfida, ma anche una grande opportunità per autori e creativi: con il giusto supporto legale è possibile difendere i propri diritti, innovare e generare valore anche nell’era dell’intelligenza artificiale.
Affidati a un professionista
Per le imprese e i professionisti che operano nei settori dell’innovazione, della comunicazione e delle tecnologie emergenti, è oggi più che mai importante strutturare strategie di tutela che considerino l’attuale contesto normativo, ma anche le sue possibili evoluzioni.
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