- 31 Luglio 2025
- Marchi
- Raffaele Bonini
Il marchio Taffo, noto per il suo approccio comunicativo ironico e irriverente nel settore delle onoranze funebri, è ufficialmente “morto”, per restare in tema di black humor. Al via il rebranding Taffo. Al suo posto nasce TANUBA, una nuova identità aziendale lanciata in risposta a una recente e significativa sentenza del Tribunale di Roma, che ha dichiarato la nullità del marchio Taffo per registrazione in mala fede.
La trasformazione non è quindi frutto di una semplice strategia di marketing, ma è la conseguenza diretta di un contenzioso legale, affrontato in dettaglio nel nostro approfondimento.
Il rebranding Taffo: la sentenza e la “mala fede”
Il Tribunale di Roma ha accolto la domanda di nullità del marchio per quella che viene definita “registrazione in mala fede”. In ambito giuridico, ciò si verifica quando il richiedente deposita un marchio non per tutelare un segno distintivo effettivamente usato, ma per finalità scorrette o distorsive rispetto alla funzione del marchio. In questo caso, secondo il giudice, la registrazione sarebbe avvenuta in violazione dei principi di correttezza e buona fede, fondamentali nel diritto industriale. Una decisione che ha avuto ripercussioni dirette sull’identità aziendale dell’impresa, costretta a rinunciare a un brand fortemente radicato nell’immaginario collettivo e a intraprendere un percorso di rebranding completo.
Da Taffo a Tanuba: rebranding (obbligato) ma consapevole
Pur nascendo da una necessità legale, il rebranding è stato gestito con coerenza strategica. Il nuovo nome, TANUBA, segna una netta discontinuità visiva e semantica. È un nome originale, astratto, evocativo, qualità fondamentali in un mercato competitivo e regolamentato come quello funebre.
Entra in scena la mascotte con il rebranding Taffo
A rafforzare l’identità del nuovo brand, l’azienda ha introdotto una mascotte: un elemento visuale che incarna il tono di voce ironico e fuori dagli schemi che ha sempre contraddistinto l’azienda. In un settore in cui la comunicazione è spesso formale e compassata, l’uso di una mascotte rappresenta una scelta audace ma in linea con l’anima originaria del brand.
Continuità, ma con una nuova pelle
Nonostante il cambio di nome, l’identità narrativa e il posizionamento comunicativo restano fedeli alla linea tracciata dal brand Taffo negli ultimi anni. L’ironia, la capacità di generare viralità e la volontà di “umanizzare” un servizio delicato come quello funebre sono ancora al centro della nuova immagine.
Cosa insegna il caso Tanuba?
Il passaggio da Taffo a Tanuba è un caso esemplare di rebranding forzato, ma gestito in modo strategico. Insegna che:
- La registrazione di un marchio deve sempre rispettare criteri di buona fede, pena la nullità anche a distanza di anni.
- La proprietà del marchio è un asset cruciale, da tutelare fin dalla fase di ideazione.
- Anche un evento traumatico come una sentenza di nullità può diventare un’opportunità di rinnovamento, se affrontato con una visione coerente e strutturata.
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