- 13 Novembre 2025
- Brevetti
- Raffaele Bonini
Nel febbraio 2025 si è chiusa una delle controversie più seguite nel settore sportivo internazionale: la disputa tra Brooks Sports e Puma SE, due tra i principali brand di calzature e abbigliamento tecnico, in merito a presunte violazioni di brevetti e marchi registrati. Il caso Brooks vs Puma, iniziato nel 2022 e conclusosi con un accordo riservato, offre spunti significativi per chi si occupa di proprietà intellettuale e tutela dell’innovazione in ambito industriale e tecnologico.
L’origine della controversia
La disputa tra i due brand nasce su due fronti distinti ma collegati:
- l’uso del marchio “Nitro” da parte di Brooks, già impiegato da Puma per identificare una propria linea di scarpe da corsa;
- l’accusa di violazione di brevetti relativi alla tecnologia delle suole e alle strutture di ammortizzazione.
Nel 2022 Puma aveva depositato un’azione legale sostenendo che l’uso del termine “Nitro” da parte di Brooks potesse generare confusione nei consumatori e sfruttare indebitamente la notorietà del proprio marchio registrato.
Parallelamente, nel 2024 Brooks aveva citato Puma per ottenere una dichiarazione di non violazione riguardo a un brevetto depositato da Puma (US Patent n. 12,096,825), relativo a una particolare suola con creste concentriche per calzature sportive.
Brooks vs Puma, la risoluzione: un accordo congiunto e riservato
Nel febbraio 2025 le due aziende hanno annunciato di aver raggiunto un accordo extragiudiziale per risolvere tutte le controversie pendenti.
La richiesta congiunta di archiviazione “with prejudice” presso il tribunale federale di Seattle implica la chiusura definitiva dei procedimenti e l’impossibilità di riaprirli.
I termini economici e contrattuali dell’accordo non sono stati divulgati, ma secondo Reuters e Bloomberg Law, la risoluzione prevede la cessazione reciproca delle azioni legali e un’intesa sulle rispettive aree di utilizzo dei marchi e delle tecnologie brevettate.
Marchi descrittivi e tecnologie proprietarie: i nodi giuridici
Il caso Brooks vs Puma mette in evidenza due questioni cruciali della proprietà intellettuale:
- Uso descrittivo di un marchio registrato:
Brooks sosteneva che il termine “Nitro” fosse utilizzato in senso puramente descrittivo, per indicare una schiuma con azoto (nitrogen-infused midsole), e non come identificativo di un prodotto. Puma, al contrario, rivendicava la tutela del marchio come elemento distintivo di una linea commerciale consolidata.
- Confini della protezione brevettuale:
La controversia sui brevetti relativi alle suole evidenzia la complessità della tutela delle tecnologie nel campo brevettuale , dove piccoli dettagli tecnici possono determinare un enorme salto di qualità nell’innovazione.
Innovazione e branding: quando la proprietà industriale è una leva competitiva
Al di là della disputa legale, il caso riflette la crescente importanza della proprietà intellettuale nel settore sportivo.
Marchi come Brooks e Puma investono in ricerca, materiali e design proprietari per migliorare performance e riconoscibilità dei propri prodotti. In questo contesto, la strategia di tutela con la proprietà industriale diventa uno strumento di competitività tanto quanto il marketing o la tecnologia.
Per le imprese del settore — non solo multinazionali, ma anche startup e PMI — è fondamentale:
- proteggere le innovazioni tecniche attraverso brevetti solidi e difendibili;
- costruire marchi con forte distintività semantica e visiva;
- valutare attentamente i rischi di confusione nelle denominazioni e nei materiali promozionali.
Cosa insegna il caso Brooks vs Puma alle imprese
- Distintività e uso corretto del marchio:
- Termini descrittivi o tecnici, se usati in modo improprio, possono generare contenziosi complessi. È fondamentale condurre verifiche di disponibilità e strategie di naming preventive.
- Tutela brevettuale consapevole:
- I brevetti devono essere coerenti con l’effettiva innovazione tecnica, e la loro difesa richiede ricerche di anteriorità accurate prima della commercializzazione.
- Approccio integrato alla proprietà intellettuale:
- Marchi, brevetti e comunicazione non sono strumenti isolati ma parti di un unico sistema di protezione e valorizzazione dell’impresa.
Affidati a un professionista
Il caso Brooks vs Puma dimostra come la proprietà intellettuale sia un terreno sempre più strategico nei settori ad alta innovazione. Nel mondo della corsa sportiva , come in molti altri, la tutela della proprietà industriale non è solo difesa legale: è una leva di reputazione, differenziazione e valore competitivo. Lo Studio Bonini, punto di riferimento nella consulenza in proprietà intellettuale e nella tutela dei marchi e brevetti, supporta aziende e professionisti nel valorizzare e difendere l’innovazione in ogni sua forma.