- 27 Novembre 2025
- Marchi
- Raffaele Bonini
La Corte di Cassazione ha confermato in via definitiva la condanna per frode in commercio aggravata nei confronti di un’azienda che aveva commercializzato prosciutto utilizzando la dicitura “tipo Parma”, ritenuta idonea a evocare in modo ingannevole la Prosciutto di Parma DOP. La decisione rappresenta un passaggio di grande rilievo per la tutela delle Denominazioni di Origine Protetta (DOP) e per la protezione dei consumatori, perché chiarisce in modo netto che anche le espressioni solo “evocative” del nome protetto possono integrare un illecito penale.
“Tipo Parma”: una sentenza importante, per chi acquista e per le imprese
La vicenda riguarda un prosciutto non conforme al disciplinare DOP, commercializzato con un’etichettatura che richiamava il prodotto autentico. Secondo i giudici, l’uso di formule come “tipo Parma” è tale da sfruttare la notorietà della denominazione geografica e da indurre in errore il consumatore, anche qualora quest’ultimo sia consapevole che non si tratti del prodotto originale.
Si tratta di un chiarimento destinato ad avere effetti concreti sul mercato, perché riguarda direttamente:
- la trasparenza dell’informazione al consumatore
- la correttezza della concorrenza tra imprese
- la tutela del valore economico e reputazionale delle DOP italiane
La sentenza rafforza inoltre il contrasto al fenomeno dell’“Italian sounding”, ovvero l’utilizzo di nomi, immagini, colori e riferimenti geografici che richiamano l’Italia per commercializzare prodotti che con il vero Made in Italy non hanno alcun legame certificato. Si tratta di una pratica particolarmente diffusa sui mercati esteri e che genera ogni anno un danno economico rilevantissimo ai produttori autentici. Il caso del prosciutto “tipo Parma” dimostra come anche le evocazioni indirette possano trarre in inganno il consumatore e alterare la concorrenza. Proprio per questo, le istituzioni europee e nazionali stanno rafforzando i controlli e le sanzioni a tutela delle DOP, con l’obiettivo di proteggere l’identità dei prodotti e il valore delle filiere certificate, che da anni incide in modo significativo sul settore agroalimentare.
Cosa cambia dopo la pronuncia della Cassazione sull’utilizzo della denominazione “tipo Parma”
Con questa decisione viene ribadito un principio chiave: non è lecito utilizzare denominazioni, aggettivi o formule che richiamino una DOP originale.
In concreto:
- non è sufficiente evitare l’uso del nome completo della DOP;
- anche un semplice richiamo geografico o descrittivo può essere considerato illecito;
- la responsabilità non riguarda solo il produttore, ma può estendersi anche alla filiera distributiva.
Il rafforzamento della tutela interessa non solo il Prosciutto di Parma, ma tutte le DOP e IGP italiane ed europee, con effetti che si riflettono su salumi, formaggi, vini e prodotti tipici.
Implicazioni pratiche per aziende, distributori ed esportatori
Per le imprese del settore agroalimentare, la sentenza implica la necessità di:
- verificare con estrema attenzione etichette, packaging e materiale promozionale;
- controllare la conformità ai disciplinari di produzione;
- valutare i rischi legali e reputazionali legati a comunicazioni ambigue;
- prestare particolare attenzione ai mercati esteri, dove le evocazioni geografiche sono spesso utilizzate in modo improprio.
Per i consumatori, invece, il provvedimento rappresenta una garanzia ulteriore di autenticità, rafforzando la distinzione tra prodotto originale certificato e imitazioni.
Tutela delle denominazioni e proprietà intellettuale
La pronuncia della Cassazione conferma quanto oggi sia centrale una gestione corretta e consapevole della proprietà intellettuale anche nel settore agroalimentare. Marchi, denominazioni di origine, indicazioni geografiche sono asset strategici che incidono direttamente sul valore dell’impresa.
Affidati a un professionista
In un contesto normativo sempre più rigoroso, una consulenza specializzata è fondamentale per evitare rischi e valorizzare correttamente i propri prodotti sul mercato.
Lo Studio Bonini assiste imprese, produttori, distributori e operatori del settore in tutte le attività di: tutela di marchi, DOP e indicazioni geografiche; protezione legale contro imitazioni, evocazioni e concorrenza sleale tramite una collaborazione con uno studio legale specializzato in IP; gestione del contenzioso in materia di proprietà industriale.