- 21 Ottobre 2025
- Design
- Raffaele Bonini
Nel mondo della musica, l’identità non è fatta solo di suono. C’è un elemento che parla prima ancora di una singola nota: la forma. Che si tratti di una chitarra elettrica, di un basso o di una cassa armonica acustica, il design degli strumenti musicali è spesso il primo segno distintivo che un musicista, un collezionista o un semplice appassionato riconosce. È ciò che rende un modello unico, desiderabile, iconico.
Pensiamo alla silhouette spigolosa della B.C. Rich Warlock, diventata simbolo della scena metal anni ’80. Oppure alla storica Gibson SG Diavoletto, associata a nomi come Angus Young degli AC/DC o Tony Iommi dei Black Sabbath. O ancora alle linee morbide e funzionali della Fender Stratocaster, riconoscibile in tutto il mondo.
Questi strumenti non sono solo noti per il loro suono, ma per la loro identità visiva inconfondibile. E proprio per questo, sono spesso oggetto di tentativi di vera e propria contraffazione.
Il design degli strumenti musicali è un patrimonio da difendere
Nel linguaggio giuridico, il design industriale è definito come l’aspetto esteriore di un prodotto o di una sua parte. Include linee, contorni, forme, colori, texture. Tutti elementi che, nel caso di una chitarra o di un basso, diventano parte integrante della personalità del modello e, talvolta, del musicista stesso. Registrare un design significa tutelare legalmente quella forma, impedendo ad altri di riprodurla senza autorizzazione. E questo vale non solo per le grandi aziende storiche, ma anche — e forse soprattutto — per liutai, startup musicali o artigiani che progettano strumenti su misura. Nel panorama competitivo attuale, dove l’estetica è parte della strategia di marketing e del valore percepito, proteggere la propria creatività non è solo una questione legale, ma anche commerciale.
Senza tutela, anche il design più originale può essere copiato
La storia recente degli strumenti musicali è ricca di contenziosi nati proprio sulla forma. Gibson, ad esempio, ha portato in tribunale aziende concorrenti per difendere modelli come la Flying V, la Explorer o la Les Paul. Anche B.C. Rich ha dovuto più volte ribadire la propria titolarità su modelli iconici come la Warlock o la Mockingbird, spesso copiati da produttori meno noti.
Queste vicende dimostrano un fatto semplice: una forma riconoscibile è un valore economico. Ma senza un design registrato, difenderla è molto più difficile, soprattutto in ambito internazionale. Ecco perché è fondamentale agire in anticipo, registrando le forme originali prima di lanciarle sul mercato o esporle in fiere e canali di vendita online.
Non aspettare che lo copino: proteggi ora il design degli strumenti musicali
Nel mondo musicale, come in molti altri settori creativi, il confine tra ispirazione e imitazione è sottile. Ma la legge è chiara: se un design è registrato, nessuno può utilizzarlo senza esplicito consenso. Questo vale per la forma della cassa di risonanza, della paletta, del battipenna, e anche per dettagli decorativi che contribuiscono all’identità visiva dello strumento.
Registrare il design non significa soltanto “mettere in cassaforte” una forma: significa valorizzarla, difenderla, e trasformarla in un bene aziendale, che può generare valore nel tempo — anche attraverso licenze o cessioni.
Affidati a un professionista
Lo Studio Bonini affianca da anni aziende, artigiani e brand emergenti nella tutela del design industriale. Il nostro supporto va dalla consulenza preliminare sulla registrabilità del modello, fino al deposito del design a livello nazionale, europeo o internazionale, a seconda delle esigenze commerciali del cliente.