- 6 Aprile 2014
- Notizie
Le città impresa: innovazione e capacità concreta di fare rete
Strategie, progetti, innovazione. Per ripartire, uscire dal tunnel della crisi, rilanciare economia e territorio, la sfida è quella di una progettualità creativa, che prenda il via dai «Nuovi Alfabeti per l’economia».
Uno slogan che è il tema del Festival Città Impresa di quest’anno, progetto europeo, laboratorio di idee, analisi e confronto a Schio (Vicenza) con ospiti internazionali. Tra gli ideatori della kermesse, l’economista Stefano Micelli, presidente del Comitato Scientifico Festival Città Impresa. «La crisi di questi anni sta portando cambiamenti strutturali nella nostra economia. Gran parte delle categorie che abbiamo utilizzato per ragionare sul futuro del paese meritano di essere ripensate – spiega Micelli – . La stessa idea di crisi è in parte superata. Stiamo entrando, non senza difficoltà, in un nuovo scenario economico e sociale che ci costringe a pensare e a operare diversamente.
Il Festival Città Impresa propone di riflettere su questa discontinuità proponendo prima di tutto una serie di parole nuove che, speriamo, andranno a comporre un ragionamento all’altezza delle sfide che abbiamo di fronte». Made in Italy, pianificazione territoriale, internazionalizzazione, innovazione, sono i temi portanti su cui i relatori del Festival Città Impresa si confronteranno. La parola d’ordine è «ripartire».
«Il festival è un laboratorio di progettazione strategica – fa notare Stefano Micelli – . In questi anni è
stato in grado di aggregare esperienze diverse, favorendo l’emergere di visioni condivise circa lo sviluppo dei
nostri territori. Gli innovatori, gli amministratori, i politici che partecipano hanno la possibilità di confrontarsi
con le tante sperimentazioni avviate su scala nazionale e internazionale».
Pensando al tema scelto come nodo portante della kermesse di quest’anno, sono davvero così importanti le parole?
«Il festival di quest’anno vuole riflettere sul nuovo significato di parole che abbiamo molto usato in passato e che meritano di essere ripensate – analizza Micelli – , credo sarà interessante riflettere su due termini molto usati in questi anni: internazionalizzazione e innovazione. Per quanto riguarda la prima, è importante superare un approccio «mercantile» all’idea di internazionalizzazione, che non significa semplicemente vendere all’estero, ma diventare
soggetti attivi di una scena globale accettando il confronto con altre economie e altre culture. Per quanto riguarda la parola innovazione credo che sia importante uscire dalla «monocultura del digitale» guardando al potenziale di una tradizione manifatturiera che oggi può rappresentare una risorsa straordinaria per il Nord Est e per l’Italia».
Il futuro, il lavoro, i giovani, temi imprescindibili quando si parla di rilancio dell’economia. Dal laboratorio progettuale del Festival Città Impresa, ampio spazio ai futuri scenari e alle prospettive occupazionali.
«Ripensare il made in Italy e proporre una nuova idea di manifattura a livello globale può rappresentare una sfida per una generazione che vuole dimostrare il suo talento – sostiene Stefano Micelli – . Nonostante la crisi, l’export italiano tiene le sue posizioni, rinnovandosi e conquistando quote di mercato anche su mercati lontani. Scommettere
su un made in Italy nuovo e competitivo significa dare ai giovani la possibilità di crescere in un mercato globale in cui possiamo decisamente dire la nostra».
Innovazione e capacità concreta di fare rete, due concetti attraverso cui passa la rinascita economica. «I due temi sono fra loro collegati – sottolinea Micelli -. Quando le nostre imprese inizianocollaborare fra loro scoprono
nuovi modi di lavorare e opportunità di crescita. Penso ad esempio al riposizionamento di h-Farm che oggi aiuta il comparto manifatturiero a scoprire le potenzialità del mondo digitale in modo innovativo creando nuovi collegamenti fra
start up e aziende consolidate».
Articolo tratto dall’inserto “Festival Città Impresa” del “Corriere del Veneto” Domenica 6 Aprile 2014